La visual identity è, letteralmente, l’identità visuale di un marchio e include il logo, i colori aziendali, il design utilizzato per il packaging dei suoi prodotti.

E ancora: le brochure e le comunicazioni cartacee, l’aspetto grafico del sito web, i font impiegati per la comunicazione del brand online e offline. Tutto deve essere perfettamente coordinato in modo da trasmettere all’esterno una visione unica e univoca, che riporti immediatamente a quella precisa azienda o associazione o, perché no, ad un personaggio pubblico.

In questo senso persino le divise indossate dai dipendenti, che operano a contatto con il pubblico, sono parte di una visione organica e unitaria.

Mentre la brand identity si struttura attorno alla storia di un marchio e, quindi, alla sua mission, all’organizzazione di vendita e di produzione o alle modalità di comunicazione, la visual identity passa dallo sviluppo grafico e, quindi, dall’impatto visivo, dalla percezione che ha il mercato di quella realtà.

Attenzione però: non bisogna solo pensare a farsi notare e ricordare, l’obiettivo più alto e ambizioso deve essere quello di comunicare emozioni, suggestioni. Perché poi le persone si faranno guidare nei loro acquisti non solo da calcoli di convenienza economica, ma anche dalla carica emotiva di quel prodotto, dalla sua capacità di trasmettere e veicolare un’immagine che resta impressa.

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